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Marmo bianco

Alt. 23,5 cm; l. 51,5 cm; spessore massimo 18,5 cm

Fine II – metà III d.C.


Scheda opera

Blocco di cornice

Blocco frammentario di cornice che presenta una decorazione a fasce orizzontali parallele tutte decorate: caratteristica rintracciabile in età flavia, quando la presenza di fitte serie ornamentali non ha l’alternanza di fasce decorate con elementi lisci.

La sima è decorata da un anthemion composto, come sembra, da calici acantiformi rovesci alternati a palmette diritte; collegate tra loro da voluminosi tralci d’acanto, che si uniscono alla base di ogni elemento dell’ anthemion. Segue un listello (alt. 1,5 cm) su cui si imposta un “Blattkyma” (alt. 4 cm), modanatura decorata da una serie di piccole foglie d’acanto dal contorno frastagliato, che si staccano nettamente dal fondo con la cima flessa; quindi un astragalo (alt. 3 cm) con ovuli di forma allungata e fusarole romboidali, caratteristico delle costruzioni di età Severiana e del III d.C.

La fronte della corona presenta un “Blattspitzen-Stab” (alt. 9 cm), una modanatura decorata da un nastro continuo con andamento ondulato; gli spazi di intervallo curvilinei sono riempiti da calici acantiformi rovesci alternati da fiori a cinque petali con stelo e quattro fogliette, estremamente stilizzati: motivo decorativo insolito non rintracciato in altri rilievi di monumenti confrontabili. Il nastro ondulato nasce da tipi derivanti da schematizzazioni del kyma lesbio continuo intorno alla fine del II d.C., ma è nel III che si arricchisce di nuovi elementi decorativi, come avviene per il nostro esemplare.

Il soffitto della corona si presenta ornato da baccellature rovesce (alt. 14 cm). Queste sono separate tra loro da profondi spazi riempiti dalle frecce di separazione con la cuspide rivolta verso il basso, inoltre presentano alla base un motivo di tre semicerchi sovrapposti: il triplo semicerchio sembra diffuso in età flavia, accentuando la capacità degli effetti chiaroscurali nel motivo decorativo.

Confrontando il nostro esemplare con elementi architettonici conservati nel Museo Nazionale Romano, tra cui i frammenti architettonici pertinenti al Tempio del Sole di Aureliano (dedicato il 25 dicembre 274) e avendo analizzato le varie modanature che compongono il blocco di cornice, considerando la buona resa del rilievo, è possibile proporre una cronologia tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C.

BIBLIOGRAFIA di RIFERIMENTO: Blanckenhagen P.H. von, Flavische Architektur und ihre Decoration am Nervaforum, Berlin 1940; Leon Ch., Die Bauornamentik des Trajansforum, Wien-Koln 1971; Mazzei M., s.v. Elemento di cassettonato, in Museo Nazionale Romano I, 3, Roma 1982, p.219-211, n.VIII, 24; Pettinau B., s.v. Frammento di base, in Museo Nazionale Romano I, 7,2, Roma 1984, p.290, n.IX, 50; Pettinau B., s.v. Frammenti architettonici pertinenti al Tempio del Sole di Aureliano, in Museo Nazionale Romano I, 8, 1 Roma 1985, p.17-30, n.I, 5, a-o.