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59 x 65 cm
Olio su tela


Scheda opera

Belle de nuit


Il dipinto

Nato nella provincia occidentale francese, Jean-Gabriel Dormergue dimostrò fin da giovanissimo uno spiccato talento per il ritratto, tanto che già a 17 anni fu ammesso al Salon des Artistes Français e a 24 ottenne i primi riconoscimenti a livello internazionale. Nonostante si fosse fatto conoscere come autore di paesaggi, nel 1920 la sua carriera prese una svolta importante, quando si cimentò, con successo nei ritratti delle signore parigine, seguendo la linea tracciata dal suo maestro, Giovanni Boldini, negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento. Domergue inaugurò una nuova tipologia di donna: esile, rarefatta, elegante, con un collo lungo e sottile e dallo sguardo intenso. Più avanti dichiarerà di aver dato vita all’immagine della pin-up. La sua produzione fu enorme, a lui si riconducono oltre 3000 dipinti, grazie al suo ingresso negli importanti circoli finanziari e dell’alta borghesia parigina.

La sua fama di pittore gli conferì una certa autorevolezza anche in campo di moda, tanto da disegnare persino vestiti e accessori per alcuni grandi maison di moda cittadine come Paul Poiret e Henry Marque. Negli anni 30 Domergue  raggiunse il picco della sua carriera grazie al suo talento nel raffigurare il lato capriccioso e luccicante della bellezza femminile. Le donne di Domergue divengono rarefatte, effervescenti e frizzanti come bollicine di champagne. Le loro figure caratterizzate da glamour e fascino divennero delle icone di stile nella Parigi di primo Novecento e il dipinto “Belle de nuit” ne è un magnifico esempio. Qui le tonalità calde dello sfondo e dell’abito della protagonista concorrono nel conferire un’atmosfera spensierata alla composizione.   La sua carriera artistica si arricchì ulteriormente quando venne nominato curatore dello Jacquemart-André Museum a Parigi, dove organizzò mostre dedicate ai grandi protagonisti della storia dell’arte come Leonardo, Van Gogh, Goya e Seurat. E fu proprio durante l’organizzazione di una mostra sul suo maestro Giovanni Boldini, che la morte lo colse nel 1962.