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52,5 x 32,5 cm
Acquarello su carta


Scheda opera

Sosta all'ombra dell'Arco di Tito


Il dipinto

Composizione dal tipico sapore romantico e decadente, questo acquarello di medie dimensioni è collocabile cronologicamente alla prima metà del 1800, quando l’eco del Grand Tour, molto in voga fra i giovani del secolo precedente, non si era ancora affievolito e queste opere da cavalletto, di esecuzione veloce e intuitiva erano ancora souvenir molto richiesti fra i viaggiatori. Passeggiando fra le rovine classiche che le iniziative archeologiche del Settecento avevano cominciato a fare riemergere in maniera sempre più evidente, non era insolito imbattersi in una scena come questa: una famiglia di contadini che si riposava all’ombra dell’Arco di Tito, situato in quello che una volta era il centro del grande Impero di Roma, il Foro.  

Finito di costruire nel 91 d.C. questo Arco doveva celebrare le imprese vittoriose dell’imperatore Tito durante le Guerre Giudaiche: nel 70 infatti il futuro imperatore ebbe il compito di sedare la rivolata del popolo ebreo. Risultato che ottenne al seguito del saccheggio di Gerusalemme e della distruzione del Tempio di Salomone. Nei rilievi ancora oggi visibili sono raffigurati i soldati che portano in processione a Roma il bottino di guerra conseguito in quella campagna. Ben visibile è appunto un candelabro a sette braccia, portato in spalla dai trionfatori, inconfondibile simbolo del popolo sconfitto.

Costruito per celebrare un’apoteosi imperiale, molti secoli dopo l’Arco di Tito sarà solo una rovina archeologica dove, all’ombra della quale poter schiacciare un pisolino durante l’ora della siesta. Ed è proprio quest’aurea decadente che affascinava i viaggiatori, rendendo immagini come queste il perfetto ricordo da portare con se.