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49 x 63,5 cm
Olio su tela


Scheda opera

Veduta di Ponte Rotto e dell'Isola Tiberina


Il dipinto

Ispirata al movimento vedutista che si affermò nella Città Eterna fin dagli inizi del XVIII secolo, questa tela riprende uno degli angoli più interessanti e suggestivi di Roma.

Originariamente costruito con il nome di Ponte Emilio nel 179 a.C., fu il primo ponte in muratura costruito a Roma, dedicato al console Manio Emilio Lepido. La vita di questa costruzione fu però perseguitata dalla sfortuna: subì danni a più riprese, durante diverse inondazioni del Tevere, venendo tuttavia sempre ricostruito. L’ultima volta nel 1573, sotto papa Gregorio XIII che assegnò tale compito all’architetto Matteo di Castello, che completò i lavori due anni più tardi. Purtroppo però una successiva, fortissima inondazione che colpii Roma del 1598 fece crollare due della tre arcate del ponte che, poi non vennero più ricostruite.

Si tratta di uno degli scorci più tipici del centro di Roma, replicato più volte da diversi artisti, nell’arco degli anni. Possiamo collocare l’opera nel periodo a cavallo fra i secoli XVIII e XIX, anche se il suo autore rimane tuttora anonimo. Tuttavia è molto probabile che l’artista in questione sia stato ispirato da una delle vedute realizzate attorno al 1740 dall’incisore palermitano Giuseppe Vasi. Questi giunse a Roma proprio in quegli anni per lavorare, tra le altre cose, anche a commissioni papali per conto di Clemente XII Corsini. Vasi realizzò un’ampia raccolta di incisioni sugli scorci più suggestivi della Città Eterna, al fine di creare una sorta di guida turistica, e riservò agli scorci fluviali una parte cospicua di questo lavoro. Le sue incisioni divennero quindi fonte d’ispirazione per i pittori successivi, come probabilmente l’autore di questo dipinto, nonché un importante documento visivo di una Roma oramai scomparsa.